Il progetto

Progetto Libra

La pandemia da Coronavirus Covid-19 ha messo a dura prova scuola e famiglia. Insegnanti, ragazzi e genitori hanno dovuto affrontare una vasta gamma di criticità organizzative, didattiche, ma anche emotive e relazionali, che non sempre hanno trovato lo spazio e la modalità più consona per poter essere espresse, ascoltate, comprese e superate. I giovani sordi e i loro familiari sono tra i soggetti che maggiormente hanno patito isolamento, mancanza di relazioni amicali e di supporto, scarsa accessibilità ai contenuti didattici, sperimentando sentimenti di grande frustrazione e sconforto.

Il nostro progetto vorrebbe provare a restituire significato ai vissuti di tutti questi soggetti, individuando un tempo, uno spazio e delle modalità precise per farlo.

Il fine ultimo è quello di accompagnare adulti e minori nell’osservazione ed espressione dei propri bisogni nel contesto scolastico, a partire dalle condizioni di isolamento e dalle difficoltà didattiche legate alla pandemia trasferendosi poi su un piano più generale; “comprendere” e “saper esprimere” i propri vissuti e la propria esperienza per generare (e rigenerare) risorse interne dei singoli individui, e per dare vita a strategie individuali e buone pratiche inerenti alla vita scolastica.

La nostra associazione ha quindi elaborato una progettualità la cui finalità è quella di promuovere interventi inclusivi che sappiano garantire confronto, integrazione e pari accesso alle opportunità di crescita e sviluppo.

Questo sito si propone di raccogliere informazioni sul progetto e sulle tematiche affrontate, aggiornamenti in tempo reale, interviste (scritte o video) dei partecipanti; il sito rimarrà consultabile anche al temine del progetto, divenendo un punto di appoggio per tutti coloro che possano essere interessati ad approfondire il tema della sordità in relazione alla dimensione scolastica.

Il PROGETTO LIBRA si articola in varie proposte:

Per gli insegnanti:

  1. Incontri formativi per la condivisione di pratiche inclusive e di didattica speciale per sordi. Gli incontri si svolgeranno presso le scuole aderenti o alternativamente online su piattaforma zoom nel caso la pandemia non permetta attività in presenza (8 gruppi – 2 per ogni grado di scuola, 3 incontri per gruppo).
  2. Sportello di consulenza psicopedagogica a richiesta per gli insegnanti che hanno aderito al progetto, gli incontri si svolgeranno online (15 incontri individuali).

Per gli alunni sordi e i loro compagni di classe:

  1. Incontri formativi con i ragazzi delle scuole secondarie di I e II grado della provincia di Biella in cui siano inseriti allievi sordi con lo scopo di condividere difficoltà di comunicazione e relazione e fornire ai ragazzi strumenti di risoluzione delle criticità. Gli incontri si svolgeranno presso le scuole aderenti o alternativamente online su piattaforma zoom nel caso la pandemia non permetta attività in presenza (4 gruppi – 2 per ogni grado di scuola, 5 incontri per gruppo).
  2. Sportello psicologico a richiesta per allievi di classi che hanno aderito al progetto, gli incontri si svolgeranno online (15 incontri individuali).
  3. Incontri rivolti agli allievi della scuola dell’infanzia e primaria nei quali, con l’ausilio del libro illustrato “Io sono sordo”, la nostra educatrice stimolerà un dialogo delicato coi bambini sul tema della sordità (4 gruppi – 2 per ogni grado di scuola, 2 incontri per gruppo). Il libro oggetto degli incontri è edito da Carthusia e rappresenta l’edizione speciale per l’associazione Vedo Voci.

Per i soli alunni sordi:

  1. Attività laboratoriale di “empowerment” per ragazzi sordi di scuola secondaria (di 1 e 2 grado) residenti in tutto il Piemonte – gli incontri si svolgeranno online e in presenza. Le attività hanno lo scopo di guidare i ragazzi alla presa di coscienza delle difficoltà scolastiche e di integrazione che vivono quotidianamente tramite la condivisione di esperienza e buone pratiche sotto la guida di personale esperto (psicologi ed educatori) che fornisca loro diverse chiavi di lettura e strumenti di risoluzione delle situazioni critiche. Per favorire l’espressione delle proprie emozioni, una parte del percorso prevede l’intervento di un fotografo professionista biellese (cadenza bimestrale).

Per le famiglie:

  1. Incontri di sostegno ed ascolto per piccoli gruppi di genitori (18 ore).
  2. Sportello psicologico a richiesta per genitori di bambini e ragazzi sordi con difficoltà scolastiche e di integrazione – gli incontri si svolgeranno online (15 incontri individuali).
La nostra filosofia

Proponiamo un vero e proprio cambio di paradigma nella presa in carico dei soggetti sordi e delle rispettive famiglie.

Infatti, si è portati a prendersi carico dei problemi comunicativi della persona sorda tramite interventi di riabilitazione, l’utilizzo di ausili e le scelte educativo pedagogiche.

Non neghiamo che questi aspetti siano importanti e basilari per lo sviluppo linguistico, comunicativo e cognitivo della persona, ma limitarsi a questi aspetti è riduttivo e non rappresenta la complessità che, naturalmente, fa parte della vita di ognuno di noi.

Fornire a un ragazzo sordo tutti gli ausili necessari per la comunicazione è fondamentale per uno sviluppo sano e una piena integrazione della persona sorda, lo stesso vale per l’acquisizione di una o più lingue che permettano la comunicazione a casa, a scuola, nel gruppo dei pari.

Anche l’accesso all’istruzione è irrinunciabile: scuola e famiglia devono impegnarsi al massimo perché i ragazzi sordi abbiano un’istruzione di qualità e accesso a tutti i gradi di istruzione secondo le loro inclinazioni senza soffrire di difficoltà secondarie a una deprivazione linguistica/comunicativa.

Tenuto conto di tutti questi aspetti, e auspicando che i ragazzi possano sviluppare un sano rapporto affettivo con i genitori, si potrebbe desumere che i problemi siano risolti, ma non è così.

Sia che la famiglia propenda per un’educazione oralista, sia che operi una scelta bilingue, il bambino/ragazzo è e rimane sordo, sperimentando difficoltà e frustrazioni in maniera molto maggiore rispetto alla media dei coetanei udenti.

Per comprendere ciò che gli interlocutori dicono tramite la labiolettura, egli necessita di un’elevata concentrazione, sperimenta una maggiore affaticabilità e deve spesso convivere con la frustrazione di non capire bene o non essere capito.

In situazioni come la DAD o le attività di gruppo la comprensione dei messaggi degli altri e il controllo del proprio messaggio sono ancora più difficoltosi, e anche quando vanno a buon fine lasciano uno strascico di fatica e incertezza. Anche se il ragazzo è bilingue e viene affiancato da un interprete LIS le difficoltà permangono: la presenza ingombrante di una terza persona, in quasi tutte le interazioni che il ragazzo ha a scuola, è emotivamente difficile da gestire e spesso i ragazzi non hanno consapevolezza di quale sia la fonte di frustrazione. Difficoltà ampliata dalla didattica digitale integrata e da tutte le criticità sperimentate in più di un anno di pandemia, come ben dimostrato da alcuni articoli apparsi nei mesi scorsi, sia sulla stampa locale che online, in cui in alcuni nostri ragazzi sono stati intervistati: https://www.tgcom24.mediaset.it/cronaca/covid-la-pandemia-dei-giovani-tra-paure-incertezze-sul-futuro-e-nuove-consapevolezze_31477820-202102k.shtml 

Il nostro progetto non si propone di risolvere questi problemi, che sono strutturali nella condizione di sordità e non eliminabili, ma di supportare i ragazzi nel riconoscimento delle cause delle loro difficoltà, nell’espressione del loro vissuto agli adulti di riferimento e nella ricerca autonoma di strategie e risorse personali per affrontare le criticità quotidiane.

Parallelamente ci si propone di rendere consci di questi aspetti sia gli insegnanti che i genitori, fornendo loro chiavi di lettura delle frustrazioni dei ragazzi, nonché strumenti didattici e strategie per una migliore inclusione.

Le attività rivolte ai genitori hanno lo scopo di stimolare uno scambio fra di loro e uno spazio dove condividere preoccupazioni e dubbi sotto la guida di esperti che favoriscano l’emergere di dinamiche positive replicabili.

Le attività con gli insegnanti, oltre che dare dei riferimenti tecnici per una didattica visiva più accessibile ai ragazzi sordi, hanno lo scopo di stimolare negli insegnanti una riflessione critica sulle attività che propongono, sulle modalità di coinvolgimento dei ragazzi e sul riconoscimento delle loro fatiche.

Le attività rivolte ai ragazzi permetteranno di coinvolgere tutti i ragazzi della classe e non solo i ragazzi sordi. Molto spesso, infatti, ci si concentra sulle difficoltà del bambino/ragazzo sordo a relazionarsi e comunicare senza considerare che anche i coetanei udenti vivono di riflesso le stesse difficoltà e che si ritrovano imbarazzati, seppur interessati a conoscere meglio i loro compagni sordi, o a volte addirittura rifiutati.

Poter parlare di sordità e delle difficoltà che gli uni e gli altri incontrano senza filtri e al di fuori di pregiudizi e timori permetterà a tutto il gruppo classe di crescere ed intessere relazioni vere e positive, creando competenze relazionali che si ripercuoteranno nel loro percorso scolastico e di vita.